domenica 15 aprile 2012


Tutti i nomi

Stile inconfondibile, sottilmente ironico, quello di Saramago: un ritmo dapprima lento che si fa a poco a poco incalzante, una punteggiatura costituita solo da virgole e punti, nonostante i numerosi dialoghi.
Fra tutti i nomi cui il titolo si riferisce, il lettore ne conoscerà uno solo, quello del protagonista: il Signor José.
I colleghi, i capi ed i vice saranno invece contraddistinti solo dai loro incarichi; anche la donna sulle cui tracce si metterà lo scritturale, rimarrà anonima.
La stessa città dove si svolge l'azione è indefinita, per di più come sospesa, potremmo dire, fra passato e presente.
Due imponenti edifici fanno da cornice all'intero romanzo: da una parte la Conservatoria Generale dell'Anagrafe, e dall'altra, copia fedele, gli uffici del Cimitero Generale.
In entrambi i casi, vi si accede varcando un identico portale, mentre, all'interno, parallelo all'entrata, un bancone attraversa il grande locale da una parete all'altra.
Dietro il bancone trovano posto gli impiegati, secondo uno schema a piramide, che segue la più rigida gerarchia, e al cui vertice si trovano rispettivamente il Conservatore per la Conservatoria dell'Anagrafe ed il Curatore per il Cimitero.
La Conservatoria Generale dell'Anagrafe, sebbene immensa, è fiocamente illuminata, polverosa e malsana: le scartoffie hanno preso il sopravvento, occupando gran parte dello spazio disponibile (in assenza, si dovrà ammettere, di un efficace criterio di catalogazione). L'atmosfera, al suo interno, è altrettanto cupa, inesistenti i rapporti fra colleghi, soggiogati da un'austera disciplina.
Vita e morte si rincorrono, indissolubilmente appaiate, anche quando si tratta della loro semplice registrazione su di un documento (nessuno meglio di un addetto ai lavori può capire), poiché, come lo stesso Saramago annota, sono i documenti che “conferiscono esistenza legale alla realtà dell'esistenza”.
Legato per logica conseguenza alla Conservatoria, è il Cimitero: un luogo ameno, rispetto alla prima (la mente corre, per associazione, al Cementerio dos Prazeres di Lisbona), che, privo ormai delle mura perimetrali, si ramifica all'interno della città, ne modifica il paesaggio, ne cambia i confini, si insinua nei campi e negli orti, mescolando, irrimediabilmente, il mondo dei morti con quello dei vivi.
All'interno del Cimitero pascolano quindi le pecore, crescono frondosi alberi, scorrono ruscelli. Lungo i suoi interminabili viali passeggiano i visitatori; insomma un luogo notoriamente deputato alla morte, pullula invece di vita.
Il tran tran quotidiano del Signor José, grigio scritturale ausiliario della Conservatoria, sarà stravolto dall'ossessione per una donna che lui nemmeno conosce, se non attraverso gli scarni dati di una scheda anagrafica.
José, un uomo di mezza età, privo di affetti, che conduce una misera esistenza - ma sempre nel pieno rispetto delle regole - d'un tratto comincia a mentire, commette infrazioni, passa notti insonni, oppure all'addiaccio.
A causa di questa ricerca, sulla quale si incaponisce, la sua vita professionale comincia a risentirne; mentre è la sua vita privata a guadagnarci, il Sig. Josè d'un tratto si scopre, con sua stessa meraviglia, essere un uomo arguto: sa affrontare gli imprevisti, pianifica le sue mosse, dissimula egregiamente.
Si sente meno solo, perché stringe amicizia con un'anziana signora, e comincia ad interrogarsi sull'amore.
E a riprova che vita e morte si intrecciano, sarà dalla morte di un'altra persona, che la vita del Sig. Josè acquisterà finalmente un senso. 


Titolo originale: Todos os nomes
Autore: José Saramago
Editore: Feltrinelli 2010
Anno: 1997
Genere: Romanzo