TRAMA:
In
questo volume, sono contenuti i racconti che hanno vinto il premio
Giuseppe Giusti per la narrativa inedita (2000) e altri, che hanno
ricevuto, singolarmente, altri premi e segnalazioni. "Il buio e
la colomba": premio "In-edito Holden" e un premio al
Ceppo Proposte; "Il ventiseiesimo colloquio", secondo
classificato al premio Lovecraft; "Con la luna e senza luna,
signor tenente" e "Carne", pubblicati nell'antologia
"Onda lunga"; "L'assedio e la cometa" finalista
nel concorso "Le storie del novecento"; "Memoria
esaurita", vincitore del premio Holden - Giallo Cremona";
"Il dodicesimo anniversario", finalista del premio
Pordenone.it. La raccolta include inoltre racconti più recenti.
RECENSIONE
Basta sfogliare Il
buio e la colomba
per entrare in contatto con un intero universo: quello che l’autore
identifica col “presente remoto”, come evidenziato nel
sottotitolo.
La
narrazione di Selleri non può certo dirsi rilassante, anzi, più
spesso lascia perfino sgomenti; eppure è trascinante, davvero
coinvolgente.
Il
libro è popolato da uomini in giacca e cravatta, giovani schiavi ai
semafori, ragazzi di strada, impasticcati e ladruncoli per necessità,
prostitute; amanti gelosi, amanti assassini, amanti assassinati.
Gli
ambienti sono fra i più diversi: i motel, i quartieri residenziali,
i cantieri abbandonati, la metropolitana, l’aperta campagna.
Ai
racconti di Selleri ben si adatta una definizione che appartiene a
Flannery O’ Connor: “Un racconto implica sempre, in forma
drammatica, il mistero della personalità” 1.
Quasi
tutti i personaggi, sia quelli solo abbozzati, sia quelli meglio
descritti, paiono avvolti in un alone di mistero. Sono tutti
caratterizzati da una solitudine che non è puramente e solo fisica,
ma che sembra appartenere più all’anima che al corpo; una
solitudine che sovente si traduce nella mancanza di una qualsiasi
forma di moralità.
Il
sangue scorre a fiumi, imbrattando gli eleganti divani di lindi
appartamenti borghesi, le anonime stanze d’albergo, il sudicio
asfalto delle tante periferie che incombono sulle metropoli.
Si
resta impotenti di fronte a tanta efferatezza; passando da una storia
all’altra (una sequenza simile a quella di tanti cortometraggi) si
prova talora un senso di smarrimento, sebbene, dei fatti narrati, si
possa solo restare increduli testimoni.
La
morte è spesso preceduta dal sesso, se non addirittura a questo
inesorabilmente collegata. D’altra parte, se il trapasso non
avviene in modo violento, esso è in ogni caso indotto da una vita
d’eccessi o da speranze andate irrimediabilmente deluse.
L’autore
è senz’altro dotato di grande padronanza linguistica, e non solo
perché spazia fra i vari dialetti, la parlata gergale e quella
colta, ma soprattutto perché riesce ad interpretare, efficacemente,
i singoli punti di vista del variegato mondo che rappresenta.
Ad
esempio: la maestria dello scrittore raggiunge il suo apice dove
riesce a rendere convincente finanche il pensiero estetico di una …
tazza di porcellana.
Ne
La
padrona,
infatti, il commento del dramma che si sta consumando è affidato
all’oggetto che si trova riposto in una credenza, e che funge, suo
malgrado, da spettatore; beffardamente, per altri protagonisti (più)
“umani” del libro, non si può vantare lo stesso raziocinio, come
nel caso di Con
la luna o senza la luna, Signor tenente.
Oppure
si pensi alle voci che descrivono il cantiere abbandonato – nel
quale hanno trovato rifugio – e che appartengono a creature fra
loro del tutto dissimili; due cani randagi ed una ragazzina che, per
sopravvivere, è costretta a prostituirsi.
In
altri racconti, invece, il segnale di una lucida follia, o
dell’effetto distruggente della droga, è dato dall’incalzante ed
ipnotico ripetersi d’alcune esclamazioni (Il
merlo d’Augusta, La bella morte);
fatta eccezione per Memoria
esaurita,
nel quale il riproporsi dell’identica frase costituisce il fulcro
della narrazione stessa.
Resta
al lettore il compito di interrogarsi sulla realtà che gli si
mostra: essa è aderente alla nostra quotidianità, oppure è un poco
romanzata?
Su
di un importante particolare, ad ogni modo, io credo, si può essere
concordi: Il
buio e la colomba
è una raccolta di bellissimi racconti.
Titolo:
Il buio e la colomba. Storie del presente remoto
Autore:
Selleri Aldo
Editore:
Lampi di stampa – Collana: I libri di Alice.it
Anno
della prima pubblicazione: 2004
Genere:
Narrativa
Giudizio:
Ottimo
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