lunedì 17 giugno 2013

Scorpione

RECENSIONE: Massimo Zaina (Friuli, 1964). Fa parte del contesto degli scrittori che vivono in prima persona i fatti e le situazioni narrate. L'autore ha vissuto per lunghi periodi all'estero, principalmente in Israele e Londra; rientrato in Italia, ha studiato Architettura all'Università di Venezia. Attualmente risiede e lavora a Madrid, città dalla quale ha tratto spunto per la raccolta di racconti “Lo scorpione”. E' autore di “Lightin' Hopkins alle sette”, “21 giorni”, “5° livello”, “Preferirei friggere pancetta piuttosto che svuotare e disincrostare la Jacuzzi”. Amante della letteratura americana, al momento sta scrivendo una nuova raccolta di racconti. “
Questo si legge sul risvolto di copertina della raccolta di racconti intitolata Lo Scorpione. L’influenza della letteratura americana è piuttosto marcata: a Bukowski, in particolare, è pure dedicata una citazione, riguardante il gentil sesso: “le donne hanno mandato sottoterra i migliori dei nostri.” I protagonisti di Una disgrazia dopo l’altra, Una puttana veniale, Silvana Mangano, Un lavoro come un altro bevono indifferentemente lattine di birra (in confezione da sei) o superalcolici, sono uomini dal frasario semplice, frequentemente intervallato da espressioni sboccate; e, manco a dirlo, apprezzano le belle donne (soprattutto quelle formose, che si lasciano osservare dal dirimpettaio, senza vergogna, mentre si fanno la doccia). Individui privi di particolari interessi, che, insoddisfatti, svolgono un banale lavoro; soggetti che si potrebbero definire, senza tanti indugi, come degli “antieroi”. Personaggi molto simili a quelli descritti da Raymond Carver, autore che fu tra i primi a raccontare la disperazione di certa gente, quella che non appartiene all’immagine patinata dell’America. ma che deve cercare di sopravvivere all’alcool, ai conti di fine mese, ad una magra esistenza.
Un paio di “eroi”, tuttavia, nelle storie di Zaina, riusciamo ad incontrarli: si pensi, ad esempio, a 5° livello, o al già citato Una disgrazia dopo l’altra. L’autore, in ogni modo, preferisce descrivere persone non dotate di particolare coraggio, che, più semplicemente, si trovano a dover affrontare delle situazioni-limite; grazie ad un po’ di fortuna (e cervello), questi usciranno indenni dal disastro imminente. Una comune caratteristica dei personaggi di Zaina è la loro assoluta “normalità”: si tratta per lo più di persone consce dei propri limiti, che, in alcuni casi, cercano solo di sbarcare il lunario, ed in altri, trovano rifugio in una seconda identità, per dimenticare lo squallore della vita quotidiana, come succede in L’uomo che sembrava Clint Eastwood. Lo scrittore non smentisce il suo stile minimalista neppure nella descrizione di veri e propri crimini: rapido e incisivo, non lascia molto spazio alle proprie emozioni, limitandosi alla pura e semplice rappresentazione.
L’autore, nei suoi scritti, non sembra inoltre dare particolare risalto alle esponenti del sesso femminile: esse, solitamente, si distinguono per le loro forme abbondanti ed una capacità intellettiva inversamente proporzionale. Fatta eccezione per Impantanata, toccante racconto dedicato ad un’amica ormai scomparsa, le donne fanno semplicemente da sfondo a delle vicende che si traducono tutte al maschile: vicende ambientate in parte in Spagna ed in parte nel Friuli.
All’afa opprimente dell’Estramadura, che può scatenare istinti omicidi e a cui si può far fronte solo bevendo della birra ghiacciata (Impianto chimico Valdecavalleros), fa da contrappeso l’alba livida del nord est italiano, che tutti i giocatori d’azzardo conoscono (Lo scorpione, L’alba): in ogni caso, Zaina non fa sconti per nessuno. Per chi sbaglia, il prezzo da pagare è sempre molto alto.
Levitai silenziosamente, quasi sospeso ad una decina di metri dal suolo, in pace con me stesso. Lontano vedevo le luci della frontiera con Gorizia e ancora più dietro l’alba. Ripensai a mia madre e mi chiesi se la luce dell’alba l’avrebbe incontrata nell’orto, china sulle sue melanzane coperte dalla rugiada del mattino.”.
 
Titolo originale: Lo scorpione
Autore: Zaina Massimo
Editore: Ibiskos Editrice
Anno della prima pubblicazione: 2004
Genere: Narrativa
Giudizio: Buono

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